Gastrite: linee guida per gestirla al meglio
Mi chiamo Francesca Morganti e sono una biologa nutrizionista.
Vediamo insieme quali sono le linee guida per gestire al meglio la gastrite
Gastrite: caratteristiche generali
Dolori, bruciore, crampi allo stomaco e nausea sono tra i principali sintomi della gastrite che si manifestano soprattutto dopo aver mangiato. Si tratta di un’infiammazione a carico della mucosa dello stomaco, che può evolvere rapidamente o perdurare nel tempo. La gastrite solitamente è un disturbo non grave e facilmente risolvibile. Esistono due diverse tipologie di gastrite, quella cronica e quella acuta. Quella cronica si presenta in modo regolare ed è la più delicata perché, se trascurata, può portare alla formazione di lesioni della mucosa (ulcere) e sanguinamenti della parete dello stomaco. La gastrite acuta è invece sporadica e si presenta in particolari periodi di stress o nei cambi di stagione.
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Affinché possa avvenire la digestione, è necessaria la produzione di succhi gastrici da parte dello stomaco. L’ambiente acido creato nello stomaco uccide eventuali batteri che vengono introdotti con il cibo e ha anche la funzione di aiutare a frammentare le sostanze nutritive complesse in sostanze più semplici in modo tale che possano essere facilmente assorbite dalla mucosa intestinale. Al tempo stesso, lo stomaco per proteggersi da questa acidità, la quale potrebbe corrodere le sue pareti, produce anche muco che costituisce una sorta di strato protettivo, contrastando l’ambiente acido che si forma a livello gastrico. Lo strato protettivo può essere però compromesso da vari fattori, determinando gastrite.
Le cause scatenanti possono essere molteplici: alimentazione scorretta, utilizzo prolungato di farmaci antiinfiammatori, infezioni da Helicobacter Pylori, stress, alcol.
Gastrite e stile di vita
Si possono seguire alcuni accorgimenti per alleviare i sintomi della gastrite, come scegliere una dieta adatta ma anche adottare alcuni cambiamenti nello stile di vita.
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In primo luogo, si consiglia di masticare lentamente e a lungo i cibi prima di ingerirli, la prima digestione parte a livello della bocca quindi in questo modo viene favorito il processo digestivo. Si consiglia, inoltre di scegliere metodi di cottura semplici, come la cottura al vapore, alla griglia, in umido, al forno, al cartoccio, scegliendo come condimenti grassi di origine vegetale (olio extravergine d’oliva). Fare pasti piccoli e frequenti, non molto abbondanti: questo aiuta a mantenere l’acidità gastrica entro limiti ottimali. Cercare di smettere di fumare: il fumo è irritante quindi se si soffre di gastrite bisogna cercare di smettere o perlomeno di limitarlo. È consigliabile bere regolarmente acqua durante l’arco della giornata, soprattutto nei casi più gravi in cui sono presenti vomito e diarrea (per evitare problemi legati alla disidratazione).
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Le abitudini quotidiane giocano un ruolo importante sulla prevenzione e sull'insorgenza della gastrite e di altre malattie dell'apparato digerente. Prenditi quindi il tempo necessario per praticare attività fisica e fare passeggiate all’aria aperta.
Cosa non portare in tavola
Il mio approccio prevede di guidare il paziente nella scelta consapevole degli alimenti da consumare, non mi limito solamente a stilare il piano alimentare, ma inizio con loro un vero e proprio percorso nutrizionale e al tempo stesso un percorso di educazione alimentare affinché il paziente possa comprendere il perché certi alimenti possono essere consumati e altri no in presenza di particolari condizioni o patologie. Alcuni cibi infatti possono peggiorare ulteriormente la sintomatologia della gastrite. La mucosa dello stomaco del paziente con la gastrite si trova infatti in uno stato irritato o infiammato perciò è molto importante evitare i cibi che potrebbero causare ulteriori stress.
Ci sono alcuni cibi da ridurre o evitare del tutto, quali:
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Bevande nervine (caffè, tè)
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Spezie: molte spezie sono piccanti e possono aumentare l’infiammazione a livello gastrico. Per insaporire i nostri piatti possiamo ricorrere ad erbe fresche come prezzemolo, basilico o menta
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Carne rossa: provoca un forte aumento dei succhi gastrici con conseguente peggioramento dei sintomi
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Bevande alcoliche: possono irritare la mucosa dello stomaco o aumentare la produzione di acido gastrico che corrode le pareti dello stomaco
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Alimenti ricchi di grassi (come salse, dolci farciti con creme, cibi fritti): potrebbero aumentare la secrezione di acido da parte dello stomaco. La frittura, in particolare, oltre che appesantire, rallenta la digestione e infiamma la mucosa gastrica
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Cioccolato
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Alimenti conservati sotto sale
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Formaggi molto grassi
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Bibite gassate: contengono anche anidride carbonica, peggiorando il meteorismo
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Agrumi
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Pomodoro (sia cotto che crudo) e verdure acidule
Cosa portare in tavola
Non esistono raccomandazioni universali e soprattutto valide per tutti. Bisogna sempre valutare caso per caso, tenendo anche in considerazione il tipo di gastrite, età, stile di vita e tantissimi altri fattori.
Ci sono tuttavia alcuni alimenti che in generale possono aiutare per gestire al meglio questa condizione:
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Cereali (riso, farro, orzo, pasta) con condimento semplice
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Latticini (meglio se magri), l’ideale sarebbe optare per alternative vegetali come bevande a base di soia o yogurt di soia
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Alimenti leggeri a basso contenuto lipidico: carni bianche, pesce magro, legumi
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Alimenti contenenti flavonoidi, come mele, sedano e mirtilli perché possono inibire la crescita di Helicobacter pylori
In caso di gastrite, soprattutto se questa perdura nel tempo, si consiglia di consultare da un professionista della nutrizione, che valuterà la tua situazione e studierà per te un piano alimentare adatto per affrontare al meglio questa condizione.