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Come affrontare il reflusso gastroesofageo

Mi chiamo Francesca Morganti e sono una biologa nutrizionista.

Vediamo insieme quali sono le linee guida per gestire al meglio il reflusso gastroesofageo

Image by Jannes Jacobs

Cos’è il reflusso gastroesofageo?

Parliamo di un disturbo molto diffuso nella popolazione, cioè il reflusso gastroesofageo, associato a sintomi simili come il bruciore di stomaco, l'acidità ed il rigurgito, causato da una risalita involontaria del contenuto gastrico lungo l'esofago. 

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Questi sintomi si possono verificare saltuariamente e dare solo piccoli disturbi senza particolari conseguenze, il fenomeno è, quindi, entro certi limiti, normale. In genere insorgono dopo un pasto, soprattutto se abbondante, e possono essere favoriti dalla posizione supina o da sforzi intensi. Dal momento in cui il rivestimento interno dell’esofago non è in grado di resistere a lungo al contenuto acido che risale dello stomaco, se il reflusso è abbondante e prolungato, compaiono sintomi fastidiosi e persistenti. In queste circostanze si parla di “malattia da reflusso gastroesofageo”.

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Le cause possono essere di varia natura: anatomiche, alimentari, ormonali, farmacologiche, funzionali o stress. A volte, questa condizione è determinata da un malfunzionamento del cardias, un muscolo a forma di anello che si trova tra esofago e stomaco che fisiologicamente si apre per consentire il passaggio di cibo dall’esofago allo stomaco e si chiude quando non vi è questo passaggio per evitare la risalita di acidi lungo l’esofago.

 

Quando la chiusura del cardias è incompleta potrebbe verificarsi questa risalita e quindi reflusso gastroesofageo.

Reflusso: i consigli della nutrizionista

Così come per la gastrite, è importante modificare il proprio stile di vita e seguire una dieta particolare.

 

Si possono seguire accorgimenti simili: consumare dei pasti più frequenti ma contenuti, evitando gli alimenti che possono provocare acidità e irritazione, quali alcol, bibite gassate e caffè ed è importantissimo smettere di fumare, qualora il paziente sia fumatore. Si consiglia anche di non masticare chewing gum, poiché favoriscono l’ingestione di aria. Inoltre, occorrerà sospendere ogni tipo di farmaco antinfiammatorio della famiglia dei derivati dell’aspirina o simili. Il medico può decidere di prescrivere farmaci inibitori della pompa protonica, antiacidi o antibiotici, a seconda delle cause scatenanti la patologia. Si consiglia anche di svolgere regolarmente attività fisica, apprendere e praticare tecniche di rilassamento e di respirazione, dal momento in cui il reflusso potrebbe essere causato dallo stress, che determina una contrazione delle pareti dello stomaco. 

 

Così come per ogni disturbo, anche per il reflusso gastroesofageo, i sintomi possono essere alleviati se si segue un’alimentazione ad hoc. Il mio approccio prevede un’attenta visita del paziente a seguito della quale, valutando stile di vita, entità del disturbo e altri parametri, viene studiato ed elaborato un piano alimentare su misura volto a garantire un miglioramento e contenimento dei sintomi tipici del reflusso gastroesofageo.

Image by Alicia Petresc

Linee guida

Valgono in generale gli stessi accorgimenti della dieta per la gastrite, pertanto, si consiglia:

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  • Di mantenersi idratati: la saliva ed i liquidi proteggono le muscose esofagee dai succhi gastrici, può quindi essere utile bere di più, soprattutto lontano dai pasti

  • Il consumo di cereali integrali a basso contenuto di grassi. Le fibre dei cereali integrali assorbono i succhi gastrici dello stomaco, rendendo meno probabile il fenomeno del reflusso gastroesofageo

  • Il consumo di alimenti magri e ricchi di proteine (come carne bianca, uova, la maggior parte del pesce, i frutti di mare ecc.), perché, a differenza dei cibi grassi, sono più facili da digerire, comportano in questo modo meno produzione di succhi gastrici e aumentano il tono muscolare del cardias

  • Il consumo di frutta povera di acido citrico, come per esempio le pere, meloni, mele, banane e  frutti di bosco, perché mantengono entro valori accettabili il tasso di acidità dello stomaco

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Seguire con una certa costanza un’alimentazione di questo tipo, già alle prime avvisaglie di acidità, rigurgiti acidi, sofferenza gastrica, può impedire che il reflusso si presenti frequentemente e assuma le sembianze di un disturbo cronico. Quindi, in un contesto di reflusso gastroesofageo, la dieta è un punto chiave sia della terapia che della prevenzione.

Image by Jonas Kakaroto
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